La raccolta contenuta nella Sala Bottego fu concepita da Pellegrino Strobel per ospitare l’intera collezione zoologica eritrea raccolta nel periodo 1889-1891 dal capitano Vittorio Bottego, esploratore parmigiano del Corno d’Africa, ma il suo aspetto odierno si deve ad Angelo Andres, successore di Strobel. Essa intende mostrare la grande varietà animale, principalmente di vertebrati, presente all’epoca in Eritrea. Degne di nota sono le magnifiche madrepore osservabili all’entrata e le numerose forme di pesci cartilaginei (squali e razze). Interessanti pure l’oritteropo (Orycteropus afer), la versione africana del formichiere, e uno dei primi esemplari noti di ratto-talpa nudo (Heterocephalus glaber), un roditore che ha sviluppato le medesime caste riproduttive degli imenotteri (vespe e formiche).
A fianco dei reperti zoologici sono presenti cimeli e oggetti etnografici appartenuti a Bottego. Fra questi, taccuini di appunti, pagine del Corano, onorificenze. La sala è dominata dall’imponente modello in gesso utilizzato dallo scultore Ettore Ximenes per realizzare la statua in bronzo dell’esploratore che è posta sul monumento di fronte alla stazione ferroviaria di Parma.