Maria Luigia e le Scienze nelle collezioni dell’università
Orto Botanico e Museo di Storia Naturale di Parma
15 ottobre – 17 dicembre 2016
In occasione del bicentenario dell’arrivo di Maria Luigia d’Asburgo Lorena a Parma , il sistema museale di Ateneo ha realizzato una mostra temporanea presso l’Orto Botanico di Parma.
A Parma nel 2016 sono state organizzate 16 mostre tematiche che, in un unico grande racconto in sedi prestigiose, hanno approfondito la vita personale e politica della Duchessa, le residenze, i passatempi e le passioni, la propaganda in campo culturale e artistico, il sostegno dato alle istituzioni scolastiche parmensi e ai giovani artisti, le opere pubbliche e la visione strategica della città e del territorio.
All’interno di questo grande affresco narrativo si è inserito il percorso allestitivo, dell’Orto Botanico, che aveva una sua precisa tematizzazione: l’influenza di Maria Luigia nell’ambito delle discipline scientifiche e più in generale nella cultura accademica parmense.
Come tutti i miti che si rispettino la figura di Maria Luigia d’Asburgo Lorena vive nella tradizione locale tra luci e ombre. In occasione dei 200 anni dal suo arrivo il percorso allestitivo dell’Orto Botanico ha ripercorso l’impatto che il suo governo ha avuto nella ricerca scientifica e nella storia universitaria di Parma aprendosi anche a riflessioni sulla contemporaneità.
La Mostra, scevra da derive nostalgiche o celebrative, si è propopsta di cogliere la straordinaria opportunità di riflessione sull’innegabile influenza di un’identità culturale in un contesto più che mai vivace ed attento alla contemporaneità.
IL PERCORSO
1° SALA Spazio introduttivo (Aula Ferrante all’ingresso dell’Orto Botanico)
L’allestimento dell’Aula Ferrante si pone quale spazio “intermediario” tra un esterno contemporaneo, in movimento, – la città di Parma – e un percorso storico interno che risale a due secoli fa.
Il racconto di circa 15/20 minuti fornisce ai visitatori una visione di insieme del periodo di Maria Luigia e della Parma dell’epoca naturalmente con una forte declinazione sugli aspetti legati all’Università Parmense, alla ricerca scientifica, alle storie dei personaggi più significativi, all’insieme di reperti e collezioni che la Duchessa regalò all’Università.
L’idea guida è quella di dar vita ad un luogo di rappresentazione di alcuni aspetti del Mondo di Maria Luigia (in relazione alla ricerca scientifica e all’Università di Parma): un luogo immersivo che risponda alle esigenze di “provocare il risveglio dei sensi del visitatore “ sollecitando la sua curiosità e il suo spirito critico.
A questo proposito l’orientamento è quello di costruire una linea di continuità tra l’allestimento dell’aula Ferrante e il percorso nell’Orto e quindi tra alcuni reperti esposti e la narrazione all’interno di questo spazio. L’esigenza è quella di contestualizzare il più possibile questo allestimento di introduzione nel suo legame con Parma e l’Orto Botanico e per favorire e arricchire di suggestioni la successiva visita all’Orto stesso.
Contenuti:
- l’Università di Parma al tempo di Maria Luigia
- Maria Luigia e la ricerca scientifica
- I personaggi e le storie: Melloni, Jan, l’orto Botanico
- i moti insurrezionali
- le collezioni e i reperti nelle diverse discipline scientifiche
- eventi storici e curiosità
Più che alla forza del materiale espositivo, l’allestimento punta alla potenza comunicativa ed evocativa dell’immagine e delle grandi immagini, alla capacità di suscitare emozioni e di risvegliare domande, interessi, curiosità; una sorta di “ampia ouverture” che rinvia agli accadimenti storici e alle dimensioni, quelle più profonde, rinvenibili.
Un linguaggio ipertestuale da cui ciascuno potrà cogliere spunti e tematiche coerenti con la propria sensibilità e formazione.
Uno spazio senza “contorni” definiti in cui le apparizioni sono immateriali e a grande scala e che rimandi alla “materialità” che il visitatore troverà all’interno del museo.
2° SALA Spazio collezioni (piano terra Scuola di Botanica)
Lo spazio offre un focus sulle collezioni nel campo della Botanica, della Fisica, della paleontologia, della Mineralogica e della Naturalistica.
Una attenzione particolare è data ai personaggi dell’Orto Botanico che hanno avuto un peso significativo nella ricerca scientifica di quel periodo.
Il racconto si avvale della proiezione sui tavoli e dell’illuminazione di alcuni oggetti collocati nelle vetrine.
La sala è caratterizzata da una sonorizzazione ed una voce narrante montata in sincro con le immagini proiettate su un tavolo e l’illuminazione oggetti collocati nei armadio storici.
Contenuti:
- Alcuni oggetti rappresentativi delle collezioni della Fisica, della Paleontologia, della Mineralogica e della Naturalistica.
3° SALA L’orto Botanico (sala Don Boarini, complesso delle Serre)
Un video percorre le tappe più importati della storia dell’orto Botanico e degli erbari.
Le origini dell’Orto Botanico di Parma risalgono al 1600; infatti, prima dell’attuale Orto, esisteva a Parma un Giardino dei Semplici fondato da Ranuccio I Farnese e annesso alla Facoltà di Medicina dove, secondo l’uso del tempo, si coltivavano le erbe medicinali (i “semplici” erano i medicamenti tratti dal regno vegetale). L’attuale Orto Botanico fu istituito nel 1770 per volontà dell’Abate Giambattista Guatteri, professore della cattedra di Botanica, sotto gli auspici di Ferdinando I di Borbone.
L’Orto Botanico, ubicato nel centro storico della città, ricopre la stessa area e presenta la medesima estensione (11.000 mq) del tempo della sua fondazione. La parte centrale antistante alle serre conserva l’aspetto di giardino all’italiana, come nel progetto settecentesco, anche se la geometria è stata in parte modificata nel tempo. L’Arboreto creato tra il XVIII e il XIX secolo occupa ancora la parte orientale dell’Orto, mentre il giardino situato nella parte occidentale è stato ricreato secondo la moda inglese. In questi ultimi anni ha avuto inizio un’opera di riordinamento e arricchimento delle collezioni e si è provveduto alla sistemazione delle aiuole e delle bordure.
Presso l’Orto Botanico sono conservati i preziosi erbari ed alcuni strumenti di lavoro di Giorgio Jan e di Giovanni Passerini; inoltre, troviamo un antico erbario di piante medicinali del medico botanico G.B. Casapini (ultimato nel 1722), l’erbario della contessa Albertina Sanvitale con indicazioni autografe della stessa (1828-1830), l’erbario di Luigi Gardoni (1836-1878), rappresentato da 274 pacchi contenenti una svariata miscellanea di specie indigene ed esotiche.
Nell’ambito delle collezioni in vivo sono particolarmente significative quelle relative alle piante officinali, alle piante insettivore ed alle piante succulente. Tutte queste collezioni sono state considerevolmente arricchite negli ultimi anni.
Inoltre, presso l’Orto botanico continua ad essere propagata la ben nota Violetta di Parma, simbolo della città.
Contenuti:
- Orto Botanico
- Struttura
- I giardini
- Le Serre e la Scuola di Botanica
- Gli erbari