Chiusa, il 1° aprile, con grande successo la mostra “Impronte. Noi e le piante”: oltre 21mila visitatori e visitatrici
Oltre 21mila persone hanno visitato “Impronte – Noi e le Piante”, la mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Parma tra il 13 gennaio e il 1° aprile al Palazzo del Governatore. Un risultato decisamente positivo, che premia la scelta di integrare materiali moderni e antichi, collezioni locali e “pezzi” provenienti da altre istituzioni creando un percorso ricco e poliedrico ma centrato sulla bellezza innata del regno vegetale e della ricerca scientifica.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Parma e l’Orto Botanico dell’Università di Padova, col patrocinio di National Geographic Italia e Le Scienze e grazie al fondamentale sostegno di Fondazione Cariparma, Gruppo Chiesi e Davines Group.
Ricostruendo l’album scientifico delle nostre relazioni con i vegetali dal Quattrocento a oggi, “Impronte” ha raccontato in parallelo l’evoluzione delle tecnologie di rappresentazione visiva, il susseguirsi delle scoperte e la graduale trasformazione dell’idea stessa di pianta presso ricercatrici, ricercatori e opinione pubblica. Visitatrici e visitatori hanno potuto letteralmente sfogliare le magnifiche immagini esposte come in una sorta di album di famiglia, scoprendo illustrazioni rigorose e affascinanti, stampe esotiche e precise, fotografie pirotecniche e inattese, libri ed erbari che parlano di luoghi e persone facendo ordine tra utilità, scoperte, biodiversità, ecologia e dati sperimentali che si fanno estetica. Invitando a seguire le impronte che tante discipline diverse hanno lasciato dietro di sé, la mostra ha evidenziato quanto siano cambiate nel tempo le risposte a domande non banali ed evidentemente molto sentite, a partire da cos’è davvero una pianta e come si relaziona col mondo.
L’allestimento, basato su oltre 200 oggetti, è stato apprezzato per la presenza di materiali provenienti tanto da istituzioni locali (Convitto Maria Luigia, Biblioteca Palatina, Fondazione Cariparma, Orto Botanico) quanto da realtà di rilevanza nazionale. Proprio questo aspetto rappresenta un lascito importante per il Sistema Museale di Ateneo e per la città. “Impronte”, oltre ad affascinare le persone che l’hanno visitata, ha permesso infatti di gettare le basi per una migliore valorizzazione del patrimonio storico-botanico di Parma. In questo senso, un ulteriore risultato di prestigio è la firma di un accordo quadro tra Università di Parma e Università di Padova per lo sviluppo congiunto di attività museali e incentrate sui rispettivi orti botanici. Questa scelta ravviva rapporti già solidi alla fine del Settecento, quando Gianbattista Guatteri prima di fondare l’attuale Orto Botanico di Parma fu inviato proprio a Padova per apprendere e trasferire l’essenza dell’orto botanico più antico del mondo.
A confermare il successo dell’allestimento e dei contenuti offerti da “Impronte” è anche l’andamento delle visite, che sono andate gradualmente crescendo con le settimane fino a raggiungere appunto la cifra definitiva di 21.423 persone: segno di un apprezzamento e di un passaparola importante che si è affiancato a una costante attenzione da parte dei media.
Significativi anche i numeri relativi ai gruppi e alle scuole: sono state oltre 100 le comitive che hanno fruito delle visite guidate e dei laboratori didattici arrivando anche da fuori Parma, a testimonianza di un’attrattività che non ha riguardato solo l’ambito cittadino.
Oltre mille bambine/i e ragazze/i hanno partecipato ai laboratori. E oltre 300 le presenze agli eventi collaterali alla mostra.
Il successo di pubblico di “Impronte – Noi e le Piante” rappresenta una base importante per il futuro del Sistema Museale dell’Università di Parma. L’allestimento e la scelta di porre al centro le relazioni tra persone e vegetali anticipano infatti il cardine su cui sarà prossimamente imperniata l’offerta culturale e scientifica dell’Orto Botanico, oggetto com’è noto di un ampio progetto di restauro e riqualificazione finanziato con fondi pubblici e privati.